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20/11/2012

"Nell'era delle pavimentazioni"

Un’azienda che ha vissuto un’evoluzione continua, trascinata dalla determinazione del suo titolare: Romano Maria Cacciani, che in questa intervista ci regala una visione unica sul mondo degli impianti sportivi.

 
Una voce piena di passione e orgoglio, quella di Romano Maria Cacciani, titolare e fondatore di Vesmaco, mentre condivide con noi i primati, i riconoscimenti e le evoluzioni vissute dalla sua azienda in 45 anni di attività. È la voce di un uomo, quella che emerge, prima che del titolare, una voce disincantata nei confronti degli attestati, delle certificazioni che, alla fine, “assumono valore concreto – ci dice - solo se supportati da un impegno costante nella ricerca e nell’innovazione, altrimenti sono solo pezzi di carta”. E non parla senza cognizione di causa, visto che il ciclo/sistema durflex® 101 sp roller professional è omologato FIRS(Fédération Internationale de Roller-Sports), CERS (Confédération Européenne de  Roller Skating) e FIHP (Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio). “Non voglio essere frainteso, specifica Cacciani, le omologazioni e le certificazioni sono traguardi importanti per un’azienda, qualificano chi li ha ottenuti, danno valore a un prodotto, a un sistema o tecnologia, per l’utilizzatore sono sinonimo di sicurezza e attendibilità; in linea di massima, un prodotto certificato è anche un prodotto su cui si può fare affidamento”. Allo stesso tempo, però, i riconoscimenti non vanno presi come realtà assolute. “Sono tanti i fattori da considerare quando si parla di omologazioni, è scorretto pensare che ciò che è certificato è OK, mentre ciò che non lo è non ha valore. È un’equivalenza pericolosa. Personalmente, in alcuni casi ho persino rinunciato a richiedere certificazioni, anche se avevo tutte le carte in regola per ottenerle. A volte, non mi sono trovato d’accordo con i criteri utilizzati per il rilascio, oppure sono entrato in contatto con realtà, prodotti o aziende, che avevano ottenuto quella certificazione e non la meritavano, e vi assicuro che in quasi 50 anni ne ho viste tante...”. Come si percepisce da queste parole, alla fine quello che conta davvero è la ricerca e lo sviluppo costante in tema di prodotti e di tecnologie, e l’indispensabile riguardo da parte dell’utenza. “I nostri materiali, continua Cacciani, vengono scelti per l’elevato grado di affidabilità ed esperienza della nostra azienda, qualità che ci hanno permesso di realizzare superfici sintetiche sportive e civili in ogni parte del mondo. La realizzazione di maggiore rilievo in materia di pavimentazioni sportive è stata quella costruita per i Campionati Mondiali di Pattinaggio Corsa dell’Aquila, nel 2004. Ricordo che fummo convocati per rifare la pista in cemento. Risposi che, se davvero volevano il solito cemento, si erano rivolti alla persona sbagliata. Se invece desideravano una pavimentazione innovativa, che assicurasse tenuta del pattino, scorrevolezza, aderenza e sicurezza per gli atleti in qualsiasi condizione ambientale, allora dovevano fidarsi di me. Gli ho presentato il sistema durflex® 101 sp roller professional, si sono presi il tempo necessario per decidere e alla fine si sono fidati. E, non per modestia, ma hanno preso la decisione giusta, visto che gli atleti si sono rivelati entusiasti della pista; si sono rivelati sicuri, stabili e veloci, senza timore di cadere, ed è questo che conta”. E prima e dopo l’anno di svolta del 2004? “Tante cosa sono avvenute, tante sono cambiate”, continua a rievocare il titolare di Vesmaco. “Dai Campionati Mondiali del 2004, il ciclo/sistema durflex® 101 sp roller professional ha riscosso un tale successo tra gli atleti, i clubs e le società delle oltre 40 nazioni presenti all’evento, tanto da innescare una forte domanda di “piste come quella de L’Aquila”. L’idea innovativa “resine su asfalto” ha rivoluzionato il mondo del pattinaggio, dimostrando la sua efficacia sul campo, offrendo ottimi risultati da un punto di vista tecnico e sportivo con il miglioramento dei tempi singolarmente stabiliti nonché l’abbattimento continuo di record mondiali. Le “Vesmaco Tracks” si stanno diffondendo in tutto il mondo per la realizzazione di impianti ad elevato livello agonistico”. Sul sito www.vesmaco.com alla sezione Roller Skating è possibile avere un immediato riscontro dei successi fin qui ottenuti.
“Nella nostra lunga esperienza nel mondo dello sport, non ci siamo occupati solo di pavimentazioni, civili e sportive, ma anche della costruzione dell’intero impianto sportivo. L’esperienza non ci mancava, la voglia di metterci in gioco nemmeno, e di esperienza ne avevamo accumulata tanta. Abbiamo costruito impianti sportivi per oltre 15 anni, cercando di donare a ogni singola realizzazione un effetto tecnico-estetico unico. Abbiamo continuato a produrre pavimentazioni, diventando anche posatori, con nostri operai specializzati, perché la differenza nelle pavimentazioni sintetiche non è solo nei materiali, ma anche nella posa, che rappresenta la fase più delicata e specialistica, non tralasciando la determinante importanza delle caratteristiche fisiche del supporto in asfalto”. È giusto dire, quindi, che il vostro presente e il vostro futuro sono le pavimentazioni? A questa domanda, Romano Maria Cacciani risponde senza dubbi. “In Italia e forse anche in Europa siamo stati i primi a produrre pavimentazioni sintetiche in resina per il tennis. L’unica pavimentazione del genere prima dell’invenzione e diffusione del nostro sistema durflex®200 sp (ancora oggi disponibile nella versione originale 30 years) proveniva dall’America”. Per il futuro Vesmaco intende tornare al settore tennis, dopo un breve periodo di abbandono, per proporre soluzioni innovative e ammodernare le pavimentazioni cosi come, a suo tempo, fece per il pattinaggio. “Di recente, la FIT (Federazione Italiana Tennis) sta promuovendo la diffusione del cosiddetto campo veloce. “Quando sono andato a vedere le caratteristiche mi è venuto da sorridere perché altro non è che un campo in resina, come noi facciamo da oltre 30 anni. Una parte di me si stupisce ancora di quanto le nostre pavimentazioni siano innovative”. E non è finita qui.

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